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Masticano materia poetica da dieci e lode, impastano sogni e realtà con segreti e preziosismi autorali che graffiano senza fare sangue. Gli Euphorica – quartetto bergamasco – arrivano con “La Rivelazione”, il nuovo disco che ha il coraggio di bruciare amori, illusioni, domande e scintille in un incanto di undici tracce, un disco che colpisce e che regala un songwriting sorprendente, rarissimo da rintracciare nei gironi infernali dell’underground. (,,,) Regalano intensità e rubini sonori come la ballata chiaroscura “Il predicatore”, il deliro rarefatto e folkly “L’ultima danza”, il bagliore di una visione di donna “Tu”, per poi lasciare al numero 8 della list l’animo appeso ad una luna guardinga e melanconicamente strumentale e che per nome non porta niente se non la sua grazia struggente e rotonda (Max Sannella per Indieforbunnies)

 

Oltre ai brani già in circolazione come video (il recente Equilibrista e L’Ultima Danza, a mio avviso – e senza esagerare – con uno dei ritornelli più efficaci ascoltati in Italia negli ultimi tempi), le potenzialità da hit single si trovano anche in Demone e nella title track, più aggressiva la prima e con grande appeal la seconda, e non mancano episodi sia più leggeri (Tu) che di gran classe (Il predicatore). Insomma, un gran bel disco, questo degli Euphorica, in grado di soddisfare anche gli ascoltatori più esigenti, spalancando la porta di una progetto che dimostra di essere un’autentica rivelazione (Movida Magazine)

 

Un sound maturo, idee chiare e un indie-rock originale firmano il biglietto da visita della band bergamasca. La selezione annovera undici tracce intessute di una trama varia e alternativa, mai banale. Il sound, mix di influenze mediterranee mescolate a sfumature elettro, regala un indie rock che assapora anche dell'acustico e dell'etnico durante la playlist. Un risultato gradevole che regala attimi di estasi musicale. Sin dalla prima traccia L'Equilibrista, singolo che ha anticipato l'intero lavoro, si ha l'impressione di un disco solido (…) che offre grandi spunti all'ascoltatore. Tutto in armonia, tutto in perfetto equilibrio (…) per non far mancare nulla a questo già completo lavoro che sembra quasi dar voce agli strumenti che come un'orchestra pur suonando partiture diverse mette su un'armonia degna di nota che infonde una pace soave, del tutto inattesa (Extra! Music Magazine) 

 

In questo nuovo lavoro emergono contaminazioni quasi pop, dovute anche al fatto di un approccio pacato e delicato che crea trame sognanti. Il singolo apripista “L’Ultima Danza” è forse il brano che rappresenta al meglio il gruppo: una melodia soave, quasi mediterranea, dove i dolci intrecci vocali creano un paesaggio onirico in cui perdersi. Un leit motif che abbraccia tutto il disco, in pezzi come “La Terra”, “Shangri-La” e “Il Predicatore”.  Se siete propensi ad una musica dolce e sognante, questo è il disco che fa per voi (Sound Magazine)

 

Un songwriting degno di nota, con testi di spessore, ricercati e polivalenti. Si delinea cosi, nel complesso, un sound a suo modo originale, limpido (...) capace di accarezzare le corde con leggerezza, ed una delicatezza raffinata. Un indie-rock nostrano che risente sicuramente delle radici della tradizione cantautorale italiana (Rock Shock)

 

Un album tutto da scoprire e che ad ogni ascolto ti colpisce sempre più profondamente, uno di quei dischi da viaggio, un lavoro un pò per tutti, con diversi potenziali singoli all’interno ma anche composizioni più sofisticate ed elaborate. Indubbiamente “La Rivelazione” pone gli Euphorica come una delle più interessanti band emergenti bergamasche, sicuramente da seguire nell’anno nuovo (Live Photo Reports)

 

La Rivelazione merita un ascolto anche per scoprire, dietro a un aspetto così fluidamente fruibile, citazioni letterarie piuttosto interessanti che non guastano nel marasma di banalità che spesso ci propina la musica leggera. E speriamo che ad accorgersi degli Euphorica, prima o poi, ci sia anche qualcuno che può aiutarli a salire le classifiche come meriterebbero (Fard-Rock) 

 

L'opening "L'equilibrista" è un ottimo biglietto da visita, in grado di inquadrare perfettamente ciò che si ascolterà nelle seguenti tracce. Più interessante è il concept legato al disco, che affronta il tema del doppio, dell'identità e delle maschere che quasi ognuno di noi è costretto ad indossare ogni giorno per essere accettato dalla società. Una menzione d'onore anche per un rimando a "Sono una creatura" di Ungaretti (presente nell'ottima "Demone") e per "Tu", una vera e propria gemma che andrebbe valorizzata a dovere. Dal punto di vista dei testi, rispetto alla media siamo su un altro pianeta. Con un'adeguata promozione gli Euphorica riusciranno di sicuro a togliersi grandi soddisfazioni anche dal punto di vista commerciale, visto che 'La Rivelazione' ha il potenziale per sfondare (Hardsounds).

 

L’ottimo rock dalle tinte pop, ben suonato, dai testi convincenti del quartetto bergamasco arriva al secondo appuntamento sulla lunga distanza discografica. Molto riuscite le ballate semi acustiche come “Demone”, “Tu” e “Sipario” in cui la band sembra esprimere il meglio dell’espressività (Radio Coop Consiglia)

 

Se non fosse per i testi in italiano, ad ascoltare brani come la title-track o "L'Equilibrista", si potrebbe scambiarli per una band del Midwest. In brani come "L'Ultima Danza" si raggiungono vertici di intensità assoluta, mentre brani come "Il Predicatore" dimostrano l'assoluta bravura della band nel saper creare ballad apparentemente semplici, ma mai banali. "Giuda" potrebbe benissimo essere un brano dei Verdena in versione unplugged. "La Rivelazione" è un gioiellino di splendida fattura, uno di quei piccoli oggetti d'artigianato che lasciano trasparire con semplicità tutto il loro fascino (Kdcobain.it)

 

Gli arrangiamenti si fanno apprezzare per l’equilibrio, l’attenzione ai suoni e alla loro definizione e la scelta di utilizzare linee melodiche molto varie, ma sempre assai semplici lascia il giusto spazio alle parole; gli intrecci strumentali non si sovrappongono mai al cantato, ma lo “trasportano” con delicatezza creando armonie davvero interessanti. 
La rivelazione dimostra come sia possibile approcciare l’indie-rock senza porsi il problema di essere necessariamente, “alternativi” senza estremizzare le scelte ma accettando di confrontarsi con il pop di alto livello, accogliendone gli stimoli ed utilizzandone, perché no, alcune caratteristiche. Questo non significa affatto diventare “commerciali”, nel senso deteriore del termine, ma rappresenta un interessante tentativo di ampliare il pubblico, dirigendosi anche verso chi non è solito interessarsi a generi che non siano strettamente di “facile ascolto”. Il tutto mantenendo una integrità ed uno spessore compositivo indiscutibile (L'isola della musica italiana).

 

Una band singolare, che annoda stretti con le parole i suoni acustici e quelli elettronici, producendo un risultato compatto e omogeneo, eppure pieno di riverberi e riflessi opalescenti. Gli Euphorica riescono, pur con nessuno sforzo, a sgusciare fuori dall'incasellamento che un'etichetta vorrebbe dargli. Non sono rock, non sono pop, non sono folk, non sono indie, ma sono invece qualcosa a metà strada tra tutte queste influenze. Con La Rivelazione il quartetto bergamasco mostra tutta la sua poliedricità, affiancando ad un sound del tutto originale anche dei testi strutturati, che affrontano e indagano il tema della realtà e del suo doppio, dell'identità degli uomini e delle maschere che indossano. Grazie ad un piglio diretto ma delicato, gli Euphorica arrivano dove vogliono, ma senza imporre nulla, anzi, suggerendo diverse possibili strade interpretative, non solo da un punto di vista contenutistico, ma anche musicale; un'impresa non facile, ma che la band affronta con estrema naturalezza (La riforma.it)

 

 

 

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“L’ultima danza”, sulle corde di un’ariosa emotività, è una morbida, malinconica e romantica ballata che conferma l’ispirata vena poetica degli Euphorica (Shiver Webzine)



Nell'attesa della pubblicazione del seguito di "In Viaggio", gli Euphorica danno alle stampe questo singolo apripista che conferma gli ottimi risultati raggiunti, mantenendo le coordinate musicali su latitudini tendenti ad un concreto Post-Rock, con strutture articolate che mettono in risalto le capacità tecniche e compositive del gruppo. Gli Euphorica (...) puntano sulla qualità del songwriting (Movida Magazine)

Pennellate di emozioni, sprazzi di rock elettro-acustico, aperture che parlano di amore ed esperienze (Radio Nation)



Strutture acustiche su cui si innestano chitarre dall'anima indie rock, una sezione ritmica emotiva e ariosa per una ballata romatica e sincera (Live Music Lombardia)



Poetica, delicata e romantica (Roma Alternativa)



E’ un indie-rock consapevole ,con echi romantici e a tratti perfino bluseggianti, dove armonia e ariosità vanno a d intrecciarsi con l’energia costante prodotta dalla efficace base ritmica (Studenti in erba)





 

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Valorizzato dall'energia trascinante di due chitarre, il contraccolpo emotivo del basso, e la rincorsa alla conquista dell'eterna meta, che più corri più si allontana, di batteria e percussioni, con testi sinceri e pieni della speranza...  prende il volo “In viaggio”, parlando di amore, guardando dentro se stessi, su ali che impennano più veloci, verso il cielo, per smorzarsi a un pelo sopra l'acqua, e poi riprendere quota (Mucchio Selvaggio)



Sette tracce autografe di rock italiano costruito su strutture esclusivamente acustiche, con due chitarre che si rincorrono e tessono trame cristalline ma con solide radici indie. "In viaggio" è un esordio promettente, di quelli che possono davvero schiudere molte porte, un disco di una compattezza invidiabile che evidenzia un approccio alla materia rock decisamente popolare (Onda Rock, Speciale Dieci Piccoli Italiani)



I risultati interessanti non mancano, come nel caso delle bellissime "Lontano" e "La mia realtà", ballate struggenti e remote, in cui testi dosati e malinconici si incastrano alla perfezione con la musica, prodotto di chitarre ovattate e lontane... un esordio da ascoltare e un gruppo promettente, da tenere sott'occhio (Rockit)



Liriche che mettono in risalto una vena poetica davvero ispirata. Musica leggera, ariosa e romantica che cela al suo interno reminescenze funky e sonorità latine. Intrecci di chitarra e bagliori di musica d'autore sbocciano come fiori seguendo le attraenti sinuosità di rock-ballad calde e gradevoli (UndergroundZine)



Gli Euphorica attraverso “In viaggio” ci prendono per mano, accompagnandoci in un percorso musicale intrigante e ricco di emozioni sincere. Suoni armoniosi e riflessivi che scaldano gli incantevoli percorsi sensoriali proposti in maniera originale. Gli Euphorica rapiscono con morbidezza, armonia e un gioco di suoni intenso e sfumato. Le sette tracce sono “sette dolci carezze” regalate e dedicate a una incantevole e misteriosa musa (The Ship Magazine)



L’indie/rock degli Euphorica ha le idee chiare ed è ben strutturato... Un buon esordio, ottimo primo mattone su cui costruire un percorso che lascia già intravedere sfumature interessanti (Extra! Music Magazine)

Una presenza costante di chitarre a volte sussurrate, a volte più solide, su cui vengono costruite pregevoli strutture sonore. Sugli scudi la coinvolgente "In Viaggio", la deliziosa e quasi zeppeliniana "Un'Amabile Storia d'Amore" e l'efficacissima conclusione di "Tutti Assolti"... (Movida Magazine)



In Viaggio fin dall’uscita lo scorso giugno ha attirato l’attenzione del pubblico del panorama musicale indipendente. Non è difficile comprendere cosa abbia riscosso tanto interesse. Gli strumenti dimostrano di essere in grado di sostenere degnamente i brani, aggiungendo un tocco blues tanto alle canzoni più vibranti ed energetiche ai brani acustici più malinconici  (Youthless Fanzine)



Il colore dominante e' un virato seppia (quasi oro) che rende preziosi alcuni momenti elettro-acustici (Musicalnews)



Un viaggio di colori e sonorità che variano tra il pop, il blues e il rock alternativo. Si possono apprezzare riff molto incisivi, melodie e parole ricercati che sembrano  accoglierti nel mood della composizione dandoti un' impressione familiare, senza mai sfociare nel banale. Gli accordi aperti, il latente romanticismo dei contenuti, il sound che sconfina fuori dalle frontiere italiane, diventano la colonna sonora del mio viaggio (Roma Alternativa)



"In Viaggio" si fa notare per le strutture chitarristiche prettamente acustiche, su cui posa una voce melodica e leggiadra, ma incisiva  e sorretta da una buona vena poetica delle liriche, che impreziosice ulteriormente un prodotto già di per sè convincente. E' un indie-rock consapevole,con echi romantici e a tratti perfino bluseggianti, dove armonia e ariosità, sia nelle tracce più vibranti,sia in quelle più malinconiche,vanno a d intrecciarsi con l'energia costante prodotta dalla efficace base ritmica (Milano Rock Corner)



Questi quattro ragazzi hanno fatto un buon lavoro dal punto di vista del songwriting, mischiando molto bene il pop/rock con l’acustico creando dei pezzi gradevoli, dal sapore agrodolce (...) il sound è di buona qualità e sembra di essere davanti al palco a sentirli suonare live, immedesimandosi al massimo nelle canzoni. Speriamo di risentire parlare degli Euphorica! (Onda Alternativa) 



How about some great acoustic rock music from Italy? Let me introduce you to Bergamo, Italy’s own Euphorica ... (Migrate Music News, Cincinnati, USA)

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